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In questo articolo esaminiamo le principali regole per la gestione fiscale, legale e amministrativa di un’associazione sportiva dilettantistica. La conoscenza delle nozioni e delle regole spiegate in questo articolo vi permetterà di evitare errori nella gestione dell'associazione.

Attività commerciale e non commerciale delle ASD

Finalità principale di una associazione sportiva dilettantistica è organizzare una scuola sportiva o dei corsi rivolti ad amatori e atleti dilettanti. I corsi potranno riguardare sia l'attività sportiva di riferimento (calcio, danza, box ecc.....) sia le attività sportive connesse (preparazione atletica, palestra ecc....).

La principale agevolazione fiscale, riguarda la non tassabilità dei corrispettivi ricevuti dai soci e tesserati per frequentare i corsi sportivi organizzati dall'associazione. In pratica, l'attività sportiva nei confronti dei soci\tesserati è considerata non commerciale e per svolgerla non è necessario aprire Partita Iva. L'associazione potrà quindi ricevere tali corrispettivi senza alcun obbligo fiscale, e con il solo dovere di rendicontazione tramite il bilancio annuale.

Diversamente, i casi tipici di attività commerciale svolta da un’associazione sportiva dilettantistica possono essere: gestione di un bar all’interno della sede dell’associazione, vendita di abbigliamento o attrezzature sportive, messa a disposizione di campi o strutture sportive, sponsorizzazioni e pubblicità. Per i proventi derivanti dall'attività commerciale è possibile usufruire del regime agevolato previsto dalla legge 398/1991. Tale regime fiscale prevede una notevole riduzione degli adempimenti contabili e il pagamento delle imposte dirette e dell’IVA in modo forfetario.

Inoltre, le associazioni sportive godono della completa deducibilità, a favore dell'impresa erogatrice, delle spese di pubblicità effettuate tramite ASD, mentre le spese di sponsorizzazione vengono considerate spese di pubblicità fino ad un massimo di euro 200.000,00 e sono quindi egualmente deducibili.

Guida per gestire associazione sportiva dilettantistica

Il lavoro sportivo

La legge stabilisce un particolare regime contrattuale per i lavoratori sportivi delle ASD, cioè per atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, direttori sportivi, preparatori atletici, direttori di gara che, senza alcuna distinzione di genere e indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico, esercitano l'attività sportiva verso un corrispettivo. 

In particolare, i lavoratori sportivi possono essere inquadrati nel regime  “co.co.co.” (collaborazioni coordinate e continuate) quando ricorrono i seguenti requisiti:

  • la durata delle prestazioni oggetto del contratto, pur avendo carattere continuativo, non deve superare le ventiquattro ore settimanali, escluso il tempo dedicato alla partecipazione a manifestazioni sportive;
  • le prestazioni oggetto del contratto risultano coordinate sotto il profilo tecnico-sportivo, in osservanza dei regolamenti delle Federazioni sportive nazionali, delle Discipline sportive associate e degli Enti di promozione sportiva.

Tale contratto si applica ai rapporti di lavoro sportivo, che si concretizzano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuativi e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente (cioè dall'associazione), anche con riferimento ai tempi e ai luoghi di lavoro.

La disciplina fiscale e contributiva per le ASD verso i propri lavoratori è diversa per le tre fasce economiche:

  • per compensi inferiori a 5.000 euro all’anno, non sono previste imposte o contributi previdenziali;
  • per compensi tra i 5.000 e i 15.000 euro all’anno non sono previste imposte, ma l’obbligo di contribuzione alla gestione separata dell'INPS (solamente per l’importo eccedente i 5.000 euro), con l’aliquota contributiva fissata al 25 % e una riduzione del 50 % dell’imponibile previdenziale fino al 31 dicembre 2027;
  • per compensi superiori ai 15.000 euro all’anno, è prevista una tassazione ordinaria in base alla natura del contratto di lavoro (solo sulla parte dei compensi superiori alla soglia di esenzione), e l’obbligo di contribuzione INPS (solamente per l’importo eccedente i 5.000 euro) con l’aliquota contributiva fissata al 25 % e una riduzione del 50 % dell’imponibile previdenziale fino al 31 dicembre 2027.

L'attività sportiva

Sempre riguardo all'attività sportiva organizzata dalle ASD, dovrà essere prestata attenzione all'efficienza delle attrezzature sportive, alla corretta manutenzione e agibilità degli impianti sportivi, alla dotazione di un defibrillatore, alla preparazione degli istruttori sportivi e, inoltre, dovrà essere verificata la presentazione annuale del certificato medico di buona salute da parte dei soci. Inoltre, nell'ambito di manifestazioni sportive con la partecipazione di pubblico, l'associazione dovrà rispettare le misure previste dai regolamenti federali e dalle norme di pubblica sicurezza, oltre ad osservare le regole di comune prudenza  e diligenza.

L'associazione sportiva dovrà provvedere alla stipula di una polizza assicurativa, per la tutela dei suoi soci o tesserati in caso di infortuni nello svolgimento dell'attività sportiva. Da segnalare che l'affiliazione ad una federazione sportiva o ad un ente di promozione sportiva, fornisce anche questo tipo di tutela.

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