Il Bilancio degli Enti del Terzo Settore

Gli adempimenti degli ETS variano in base alle entrate annuali. In particolar modo gli ETS con ricavi proventi, rendite o entrate comunque denominate:

– inferiori a 100.000 (centomila) euro, devono redigere un rendiconto di cassa (entrate e uscite) da depositare presso il registro unico del terzo settore;

– superiori a 100.000 (centomila) euro, devono redigere un rendiconto di cassa (entrate e uscite) da depositare presso il Registro Unico del Terzo Settore e devono pubblicare annualmente e tenere aggiornati nel proprio sito internet gli eventuali emolumenti, compensi o corrispettivi a qualsiasi titolo attribuiti ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai dirigenti nonché agli associati;

– superiori a 220.000 (duecentomila) euro, devono redigere il bilancio di esercizio (stato patrimoniale, rendiconto finanziario e relazione di missione) da depositare presso il Registro Unico del Terzo Settore e devono pubblicare annualmente e tenere aggiornati nel proprio sito internet gli eventuali emolumenti, compensi o corrispettivi a qualsiasi titolo attribuiti ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai dirigenti nonché agli associati;

– superiori a 1.000.000 (un milione) di euro, devono redigere il bilancio di esercizio (stato patrimoniale, rendiconto finanziario e relazione di missione), il bilancio sociale (seguendo le linee guida ministeriali) da pubblicare nel proprio sito internet e depositarlo nel Registro Unico del Terzo Settore e devono pubblicare annualmente e tenere aggiornati nel proprio sito internet gli eventuali emolumenti, compensi o corrispettivi a qualsiasi titolo attribuiti ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai dirigenti nonché agli associati.

I rendiconti e i bilanci devono essere depositati entro 30 giorni dalla loro approvazione o dal termine del periodo di riferimento all’interno del Registro Unico del Terzo Settore.

Per tutti gli ETS sussiste il divieto di distribuire gli utili, ad esclusione delle Imprese Sociali che hanno invece limiti molto stringenti di divisione degli utili.

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